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Termoli (CB)

12.27.2015 by elettro1969 //

Trabucchi Termoli

La culla del più geniale fumettista del Novecento Italiano

C’è una regione poco conosciuta, di quelle che se organizzi una intervista per strada in una grande città come Milano o Torino chiedendo ai passanti di indicartene la posizione sulla mappa emergono risultati divertenti. Eppure è un luogo strepitoso e ricchissimo di storia, cultura, arte, natura, tradizioni ed enogastronomia. E proprio qui in Molise, nella città costiera di Termoli, è nato ed ha vissuto la sua prima infanzia un grande genio.

Settembre 1929 – Primo giorno di scuola

“All’apparenza era un bambino come tanti, piuttosto gracile e infagottato in un grembiule nero di due taglie più grandi. Erano tempi duri e non ci si poteva certo permettere di acquistare ogni anno una divisa nuova per cui le madri, lungimiranti e parsimoniose, preferivano vestire i propri figli con capi che sarebbero durati a lungo, anche per via della normale crescita.

Mamma lo aveva accompagnato, per quell’unica occasione, fino all’ingresso della scuola e dopo una breve attesa fu pronunciato il suo nome. Si mise in fila con quelli che sarebbero stati i suoi compagni e lanciò un’ultima occhiata alle sue spalle, la madre cercava di nascondere in qualche modo la commozione, il piccolo stava crescendo.

Lo fecero sedere nella seconda fila di banchi, proprio accanto ad un’ampia finestra che gli permetteva di scorgere una consistente porzione di strada, teatro di quotidiane faccende che avrebbero catturato la sua attenzione ed alimentato la sua smisurata fantasia nei mesi a venire.

Centro storico

Solo due anni prima il padre, ferroviere di origini abruzzesi, era rientrato a casa con una copia sottobraccio del Corriere della sera a cui era allegato il “Corriere dei piccoli”, supplemento illustrato dedicato ai figli dell’emergente borghesia di quegli anni ed il piccolo Benito ne era rimasto folgorato. Sfogliò quel giornaletto talmente tante volte che quasi lo consumò e cominciò a disegnare praticamente ovunque. La carta era costosa per cui utilizzava supporti di ogni tipo, anche lastre di pietra o pezzi di legno e, da qualche mese, anche i muri delle case. La gente di passaggio era talmente colpita dalla qualità dei disegni e dal piglio satirico dei contenuti che si fermava spesso ad ammirare e commentare le opere di quel ragazzino. Il suo era un talento smisurato e presto avrebbe avuto modo di metterlo a frutto.

Ma adesso era li seduto mentre il Maestro, un Signore di mezza età dall’aspetto severo con la barba curata e un paio di occhialini tondeggianti, spiegava agli alunni le regole di comportamento e i contenuti del programma di quel primo anno scolastico mentre, con la mano destra, agitava una sottile bacchetta di legno che non prometteva nulla di buono. Ma Benito non poteva resistere, l’impulso di disegnare una caricatura di quell’uomo era talmente forte che, quasi inconsciamente, cominciò a tratteggiarne i contorni sulla copertina del prezioso quaderno.

Il Maestro lo notò dopo alcuni minuti e raggiunse il banco con passo svelto, osservò il disegno mentre il ragazzino tremava come una foglia e dopo un instante che sembrò infinito esclamò: “Bene signorino Jacovitti, se eccelle nelle materie scientifiche ed umanistiche così come nelle arti avremo qualche soddisfazione in questo Istituto!”

Benito sfoggiò un ampio sorriso, abbondantemente ricambiato da quel signore che, nonostante le apparenze, si rivelò in quel frangente assai acuto e dotato di un’inaspettata dose di humor. La scuola non era poi così male…”

Benito Jacovitti è emigrato poco dopo a Macerata e successivamente a Firenze dove frequentò il Liceo Artistico. Ancora in età adolescenziale (17 anni) vede pubblicare sulla rivista satirica “Il brivido” una sua tavola, a cui ne seguiranno altre, che ironizzvaa sulla guerra intitolata: “la linea Maginot”. Creò numerosi personaggi tra cui Cocco Bill, improbabile cowboy che si muove in un particolarissimo e surreale far west in sella al suo cavallo Trottalemme. Morì a Roma nel 1997 dopo una strepitosa carriera ed è ricordato come il più grande e geniale fumettista del Novecento Italiano.

jacovitti linea maginot

Termoli, sua città natale, è un gioiello di grande valore ed è la meta ideale per tutti coloro che sono alla ricerca di un territorio ricchissimo di opportunità e di una vacanza realmente esperienziale. Ce n’è per tutti i gusti, dal limpidissimo mare (con fondale dolcemente digradante e quindi adatto anche ai più piccoli) ai cui margini si alternano lidi organizzati e bellissime spiagge libere fino ai monti dell’entroterra che nulla hanno da invidiare a destinazioni blasonate come la Toscana. Piccoli borghi storici, foreste incontaminate, paesaggi mozzafiato e strade poco battute che fanno la felicità degli amanti della bici o degli automobilisti che non vogliono pianificare ogni tappa e preferiscono scoprire luoghi inaspettati praticamente ovunque. Il Molise è una delle regioni più belle d’Italia e, seppur poco conosciuta e fuori dalle solite rotte turistiche, riserva delle sorprese positive indimenticabili. Andateci, i costi sono peraltro bassissimi a fronte di una qualità altissima e in questi periodi di crisi non guasta di certo.

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